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"Pordenone 2020: una città per tutti"

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Renato Pujatti

Presidente di Pordenone Fiere

Sono Presidente di Pordenone Fiere da quattro anni, dopo 9 anni in cui ho ricoperto la carica di Vicepresidente dell’Unione Industriali Pordenone. Faccio l’Imprenditore, non sono un Politico e sono stato indicato quale Guida della Società per valorizzare quella che è una ricchezza dell’intero nostro Territorio. Una società che è pubblico/privata, ma che agisce come una SPA privata vera e propria che porta ogni anno a Pordenone da 320 a 350 mila Visitatori, e dai 4500 ai 5000 Espositori. Negli anni dispari proponiamo meno manifestazioni (30/32), negli anni pari ne ospitiamo di più (34/36).

Per noi la pandemia è stata una scossa molto forte. Nel 2020 l’obiettivo era quello di avere un ottimo guadagno ed arrivare nel 2021 al pareggio di bilancio, perché il nostro normale andamento è altalenante, stante la diversa quantità di Manifestazioni tra anno pari ed anno dispari. La sommatoria dei due bilanci è comunque sempre stata positiva, quindi la Società si regge sulle proprie gambe e non riceve contributi da nessuno. Lo scorso anno doveva esserci una svolta importante perché, per la prima volta dal 1947, anno di nascita dell’allora “Ente Fiera di Pordenone”, avrebbe guadagnato circa 1- 1,2 milioni, che è un traguardo consistente, visto che negli anni dispari, normalmente il disavanzo è di circa 300 mila euro, e senza la pandemia, il 2021sarebbe potuto essere per noi il primo anno del pareggio di bilancio anche negli anni dispari, grazie all’inserimento di nuove Manifestazioni. Pordenone Fiere ne fa attualmente 7 internazionali, tra tutte le Manifestazioni che propone, quest’anno ne inseriremo ancora altre 2 e quindi arriveremo a 9, questo significa che fra le Società Fieristiche italiane medio-piccole è quella con il maggior numero di Manifestazioni Internazionali.

La nostra forza è nelle Risorse Umane: 4 anni fa, quando sono arrivato, eravamo 23 e adesso siamo 29, considerando che nel frattempo una Risorsa è andata in pensione, 7 Persone sono state assunte stabilmente in questo periodo ed il fatturato è passato da 4,3 milioni a 7,5 circa. Un’ energia che si sviluppa grazie ai giovani assunti che, assieme ai Colleghi di più “lungo corso”, stanno lavorando benissimo, interpretando positivamente quale è il nuovo mercato delle Fiere e dimostrando un forte senso di appartenenza alla Società. Pordenone pur essendo piccola è stata inserita nel Direttivo di AEFI, che è l’associazione nazionale che raccoglie le Fiere italiane e coordina le 31 fiere medio-piccole, racchiuse nel “Gruppo Fiere in Rete”. Lo scorso anno, purtroppo, si è arrivati ad una perdita di fatturato pari a 4,5 milioni, ma nonostante ciò nel 2020 questa Società non ha portato il bilancio con i conti in rosso, pur continuando gli investimenti che ogni anno si aggirano tra i 500 mila e il milione di euro.

Anche in questo momento di pandemia stiamo pensando al futuro con la creazione di piattaforme virtuali per fare fiere in modo diverso: non ‘al posto di’ ma come completamento di quelle fisiche. Nell’assumere gli incarichi di Presidente e Amministratore Delegato ho supportato una svolta negli indirizzi di questa Società: prima si puntava alle B2C (Business to Consumer) ora si punta alle B2B (Business to Business) perché portano sviluppo alle aziende del Territorio e posti di lavoro, quindi economia vera. Per il nostro modo di pensare, ovviamente, le Manifestazioni telematiche non sono una soluzione dato che le nostre sono Fiere B2B dove si compra componentistica e macchinari importanti per la vita delle Aziende, perché rappresentano parti dei cicli principali di lavorazione. Quindi per questi prodotti bisogna essere in presenza, vivere il prodotto e pensarlo traslato nella propria Azienda mentre produce ciò che di meglio vogliamo offrire ai nostri Clienti. Per questo è importante l’essere fisicamente coinvolti, ma proprio per l’importanza di essere presenti nelle Manifestazioni stiamo anche affiancando servizi che prima non offrivamo, a sostegno proprio del business fieristico. Per esempio, per coloro che non possano momentaneamente viaggiare, abbiamo creato un sistema telematico, per poter dialogare con gli espositori e avere accesso a tutta una serie di informazioni preliminari e tecniche importanti. Questo servizio è gratuito per ora, ma successivamente potrà essere un servizio a pagamento che Pordenone Fiere offrirà a tutti i suoi Espositori. Praticamente ci sarà una fiera virtuale (che ricalcherà quella fisica) nella quale sarà riportato lo stesso stand dell’espositore. Si potranno ottenere tutte le immagini, ma anche una serie di servizi: dai singoli dettagli di una componente tecnica delle novità esposte, alla prenotazione dei colloqui con gli Espositori, ai link di visione condivisa. Su questa piattaforma virtuale saranno messe tutte le indicazioni tecniche legate alle procedure di utilizzo della macchina e questo, grazie anche all’utilizzo di tutorial, ridurrà i tempi di presenza nello stand. Già lo facevamo prima, ma adesso diventa ancora più importante poter programmare la visita allo stand per consentire all’Espositore di dialogare con più potenziali Clienti contemporaneamente e di ottimizzare anche in questo modo l’utilizzo del tempo fieristico.

Tuttavia nel 2020, su 12 mesi, siamo stati chiusi 9 mesi e mezzo e questo ci ha penalizzato: nella prima parte dell’anno c’era stata una partenza con grandissimo slancio, poi la chiusura, e nell’ultimo parte dell’anno abbiamo soprattutto cercato di fare Manifestazioni che potessero aiutare il Territorio. Avevamo progettato una Rassegna nuova, una sorta di Campionaria, ma particolare, con formula innovativa, dove ogni padiglione era stato riservato ad un Settore della nostra economia: un padiglione per l’Agricoltura, uno per l’Industria, uno per l’Artigianato, un padiglione per i prodotti del Territorio, e così via. Una manifestazione che avevamo voluto chiamare emblematicamente “La Fiera” con la F maiuscola, che doveva svolgersi in due fine settimana, ma un inopportuno ulteriore Decreto ha bloccato la possibilità di fare la Manifestazione anche nel secondo fine settimana. C’è stata certo un po’ di riluttanza da parte dei Visitatori, perché in generale c’era paura delle Manifestazioni in tempo di pandemia, ma noi ci abbiamo creduto e siamo stati premiati dai NAS dei Carabinieri per l’elevato grado di sicurezza che abbiamo garantito, andando ben al di sopra di tutti i parametri previsti dal Decreto.

Durante la pandemia avevamo anche chiesto al governo di poter fare delle Manifestazioni totalmente all’aperto, come avveniva per esempio per i mercati cittadini, ma ci è stato detto che, per quanto riguarda le Fiere, qualsiasi Evento all’interno del perimetro era sospeso. Adesso ripartiremo, mettendo in pratica quello che abbiamo preparato in questi meni di chiusura per le diverse Manifestazioni che abbiamo studiato nei minimi particolari. Quest’anno ci sarebbero dovuti essere 32 Eventi che, per la passata chiusura, si stanno accumulando, quindi abbiamo predisposto accorpamenti di più Manifestazioni nei fine settimana previsti, ponendo l’attenzione nel non perdere la specialità di ogni singola Manifestazione ma anzi, rendendola ancora più ricca.

La forza del Gruppo è stata importante per affrontare la crisi prodotta dalla pandemia e per individuare grandi Progetti su filiere importanti. Il nostro è un Territorio industriale e quindi bisogna prestare grande attenzione a questo Settore. Lo scouting di giovani Risorse Tecniche, preparate, che parlano più lingue, porta un contributo importantissimo. Per ultima, ma non ultima nella mia visione delle cose, la formazione. Abbiamo stabilito i percorsi di carriera di ogni singolo Collaboratore, concordandoli con Loro, monitorandoli per coglierne lo sviluppo e capire che impatto hanno sull’organigramma aziendale. Ogni Dipendente ha un numero di ore singole e globali di formazione, che può chiedere di fare anche fuori dalla Società, con l’accompagnamento continuo di due Psicologi del lavoro che ci affiancano per consentire il miglior utilizzo delle singole Risorse Umane.

Pordenone Fiere è nata nel ’47 con una grandissima visione: la popolazione finita la guerra era stremata ma si è domandata: cosa facciamo? Siamo artigiani, allora Pordenone era in provincia di Udine, la risposta è stata, dobbiamo mettere in luce le migliori risorse del nostro Territorio per farci conoscere e dobbiamo dare vita ad un Soggetto che operi con questo scopo. Nei primi tempi, a causa delle incertezze di quegli anni, si era arrivati ad un Ente Fiera che spesso veniva gestito con logiche diverse da quelle di mercato, ma era un Contenitore importante che, nonostante tutto, si sosteneva. Con l’acuirsi delle crisi e il cambiamento del mercato è stato necessario definire una nuova visione. Per questo sono stati fatti Piani Industriali che guardano al Prodotto, guardano alla Collettività, guardano al fatto che la Fiera non deve essere un soggetto che stia in piedi a danno degli altri, ma che dia un servizio a tutte le espressioni migliori del nostro Territorio, sviluppando i business esistenti e dando supporto nell’individuazione di nuovi Settori e Mercati. Non parlo solo di business di tipo industriale- economico, ma anche business etico, ad esempio, lo scorso anno abbiamo ospitato gratuitamente il sistema dei Drive-trought per i tamponi, primi o secondi in Italia, per oltre 5 mesi, quest’anno stiamo facendo lo stesso per i vaccini.

Da parte mia, una volta arrivato in questa Società, con orgoglio e spirito di servizio, ho cercato di riversare in essa la mia conoscenza ed esperienza, per farne un modello virtuoso di come dovrebbe essere l’unica Fiera della nostra Regione. Una Fiera che, seppure costruita negli anni passati, continui ad essere competitiva, seguendo sempre nuove strade ed avendo sempre nuove e vincenti visioni, che guardino lontano seguendo un percorso lineare. In passato, la guida della Società cambiava ogni 3 anni e purtroppo i percorsi seguiti andavano a zig zag perché ogni Governance cercava, in buona fede, di metterci la propria “visione” ed ogni volta era un ricominciare da capo, o quasi.
Oggi, invece, pensando ad un futuro prossimo di ripartenza, stiamo lavorando per creare nuovi percorsi per le Manifestazioni e, non potendo ingrandire i padiglioni esistenti, abbiamo pensato di costruire due nuovi padiglioni temporanei modulari, con l’obiettivo di completare un percorso circolare che comprenda tutti i padiglioni, agevolando così la visione da parte dei nostri Visitatori. Anche questo, per noi, è supportare la resilienza del Territorio rilanciando il futuro con investimenti che in esso credono.