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Pierangelo Dal Mas

Presidente ASCOM-FIPE Ristoratori Pordenone

Bisogna essere resilienti e forse anche di più per continuare a fare il nostro lavoro in questo momento.

La nostra categoria è quasi allo stremo e molti nel nostro settore rischiano di non riaprire le porte dei loro ristoranti. Quelli che sono sul mercato da più tempo, quelli che hanno adottato sistemi rigorosi di gestione anche economica dei loro esercizi, forse in qualche modo potranno resistere meglio di altri. Il nostro è un mestiere che richiede spirito di sacrificio ma che si basa allo stesso tempo su visioni futuristiche e sull’esperienza del passato.

Quello che ha pesato in questi mesi è stata l’impossibilità di programmazione e le troppe incertezze sulle riaperture. Per noi non è possibile semplicemente tirare giù una saracinesca quando ci dicono chiudi e ritirarla su quando ci dicono apri.
È un po’ più complicato. Per fare soltanto alcuni esempi un ristorante ha necessità di procurarsi la materia prima che è la cosa più importante, coinvolgere il personale e preparare le linee. Tutte cose che necessitano di essere programmate.

Come FIPE ci siamo adoperati per cercare ascoltare e di dare un sostegno a tutti ma anche per cercare di reimpostare il futuro che verrà, investendo nella formazione anche e soprattutto per colmare il digital divide di cui spesso la categoria soffre. Un’altra riflessione che stiamo conducendo è quella relativa al delivery – che spesso è complicato e non può reggersi economicamente – ma che per alcuni è stato importante e altri vorrebbero essere attrezzati e pronti per farlo. Alcuni di noi ci hanno provato, non sempre è possibile, ma sicuramente è una riflessione che dovremo fare per ragionare sulla possibilità di integrarlo nella nostra proposta commerciale.
Come d’altra parte sarà da ripensare il nostro rapporto con i clienti dopo l’esperienza della pandemia, mantenendo elevati gli standard di sicurezza, riorganizzando l’offerta e di conseguenza anche i processi produttivi, dal reperimento delle materie prime, alla preparazione e alla vendita.

In questo contesto così difficile e drammatico, penso che una cosa sia apparsa più chiara a tutti: l’importanza degli esercizi pubblici e il ruolo che svolgono all’interno della comunità non solo nella nostra Regione ma in tutta Italia. E anche di come vi sia la necessità di restituire dignità al settore dei Pubblici esercizi che in questo anno è stata messa a dura prova.
Ma siamo molto fiduciosi, non solo perché comunque abbiamo sentito il sostegno delle istituzioni locali, ma anche perché ci aspettiamo che con le riaperture avvenga quella specie di boom che c’è stato l’anno scorso alla fine del lockdown duro, quando i nostri clienti sono tornati, la nostra comunità si è stretta di nuovo attorno a noi e ci ha manifestato apprezzamento e affetto per il nostro lavoro.